Il Museo Diocesano a Teggiano è allocato nella trecentesca Chiesa di San Pietro, eretta dagli Angioini, costruita nel XIII secolo, nel luogo dove, probabilmente nell’età romana, sorgeva un tempio dedicato al dio Esculapio.
Il sito è ben strutturato ed ospita opere scultoree e pittoriche che abbracciano diverse epoche. Testimonianze archeologiche del periodo antico preromano e romano hanno portato alla luce la mensa ponderaria, iscrizioni funerarie, come quella in cui compare la dicitura della cittadina in epoca romana Tegianum, una statua acefala e un Telamone.
Numerose e di qualità sono anche le testimonianze medioevali.
Splendido e notevole è l’affresco del tardo trecento raffigurante una Madonna del Latte. E’ attribuita al cosiddetto “Maestro di Giovanni Barrìle”, formatosi probabilmente alla scuola di Giotto durante il soggiorno napoletano di quest’ultimo, fra 1328 e il 1333.
Nel Museo vi è custodita la tomba quattrocentesca del soldato dianese Bartolomeo Francone. Un’opera articolata e complessa, con importanti decorazioni policrome in stucco e ricca di particolari.
Nel presbiterio troviamo una serie di sculture che occupano un arco cronologico di cinquecento anni, dal XIV al XIX secolo: la Madonna con Bambino la Madonna delle Grazie, una Pala d’altare del raffigurante la Madonna del Rosario con i misteri.
Opere in muratura e stucco: una santa probabilmente trecentesca ed un busto di Madonna con Bambino. In quest’area del Museo sono collocati anche due affreschi proveniente dalla cripta di Santa Venera nella chiesa di San Michele Arcangelo.
Nel transetto troviamo conservate statue lignee, non tutte facilmente identificabili perchè usurate dal tempo, ma ben visibile è una splendida Madonna delle Grazie cinquecentesca e tre crocifissi, in muratura e stucco policromo, del XIII, XV e XVI secolo.
Il crocifisso del Quattrocento presenta una particolarità nel perizoma che lo ricopre: secondo gli studiosi, la sua foggia richiamerebbe infatti un tallèd, lo scialle da preghiera della tradizione ebraica.
I vecchi ambienti della sacrestia ospitano un’importante collezione di oggetti liturgici. Troviamo collocato il lavabo in pietra una volta utilizzato dai celebranti per l’abluzione che precede la celebrazione della messa. In una teca trasparente piuttosto grande, spicca un manufatto ottocentesco di notevole eleganza: un messale con copertura in velluto e lamina d’argento cesellata, recante un’iscrizione che rimanda a tale Arcangela Biancamano, con ogni probabilità una monaca benedettina.
Nelle vetrine addossate alle pareti, infine, sono in esposizione reperti di grande interesse, quali paramenti liturgici, arredi sacri, busti-reliquari di santi ed un corredo liturgico in argento dei primi vescovi di Diano.
Si ringrazia la Direzione del Museo per il materiale fornito.
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